Il livello collaborativo e condiviso
Il più importante di tutti.
Il BIM può essere fatto in diversi modi, per diversi obiettivi, a diversi livelli.
Ma solo quello pienamente collaborativo e condiviso è considerabile BIM vero: perché i processi di che prevede portano al progetto l’efficienza per cui il Building Information Modeling è nato.
In Italia il mondo della progettazione sta iniziando a fare sul serio.
I migliori sono già passati al livello massimo, come previsto dalle norme UNI 11337 e dalla ISO 19650, nella quale l’unico previsto è l’ex Level 2 delle PAS 1192.



BIM Solitario
A questo stadio, il livello di maturità del BIM è il processo entry-level con il quale si approccia la modellazione tridimensionale e integrata alle informazioni. Generalmente ogni professionista lavora in solitaria (da qui la definizione “Lonely BIM”) e basando il proprio modello su standard progettuali e grafici pone le basi per la collaborazione con altri stakeholder, ma si ferma prima della proficua collaborazione. In questa fase il progettista integra generalmente solo le discipline di propria competenza.
BIM Collaborativo
A livello Collaborativo il processo BIM è nella piena efficacia. Ogni stakeholder sviluppa il modello BIM della propria disciplina e lo integra con le altre condividendolo in unAmbiente di condivisione dati (AcDat) o Common Data Enviroment (CDE). Il progetto viene sviluppato seguendo gli standard, i protocolli e i processi di condivisione della della UNI italiana, sulla base dei quali viene impostato e sviluppato ogni singolo elemento del progetto.
Per questo livello non è più sufficiente saper utilizzare i software per creare progetti BIM solitari. È necessario sviluppare i modelli in base ai processi collavorativi.
BIM Condiviso
A livello Condiviso, tutti gli stakeholder lavorano contemporaneamente e in tempo reale sullo stesso modello, in condivisione. A causa degli attuali limiti tecnologici e legali, il livello Condiviso non è ancora utilizzato se in pochi casi, e comunque all’interno della stessa realtà aziendale o utilizzando le medesime piattaforme software. Il lavoro condiviso infatti richiede l’uso di formati aperti per geometrie e dati, come IFC e COBie, tutt’oggi ancora lontani dal livello di efficienza richiesta dal BIM.
L’importanza del livello Collaborativo
Il livello Condiviso è attualmente, sia in Italia sia all’estero, sia per la ISO 19650 sia per la UNI 11337, il BIM esecutivo più maturo.
L’unico a essere realmente BIM perché in grado di arrivare all’efficienza per la quale il processo è stato pensato e sviluppato. Se adottato integralmente permette di limitare al massimo i difetti di progettazione, la ridondanza di dati, lo spreco di risorse, gli eccessi di produzione, i tempi di attesa, e consente di ottenere un miglioramento produttivo continuo ed esponenziale. È un processo efficiente che moltiplica l’efficienza.

In base agli Usi del modello
A livello di fruizione, inoltre, il cliente ottiene un immediata estrapolazione di ogni tipo di informazione prevista dagli Usi del modello decisi nel contratto, sui quali si basa l’intero sviluppo Collaborativo, facilitando la gestione dell’immobile e delle risorse ad esso collegate.
I più grandi progetti
Per questi motivi, tutti i più grandi progetti BIM attuali in Italia e all’estero sono sviluppati a livello Collaborativo: le discipline vengono sviluppate in modelli tridimensionali/informativi coordinati, che convergono all’interno di un solo modello federato.
Gli stakeholder si attengono a standard, norme processi e e direttive comuni, sia per l’intero progetto, sia per ogni singolo elemento costruttivo che ne fa parte, sviluppato seguendo gli stadi dei LOD. A questo livello la collaborazione si attua in un ambiente di condivisione dati e informazioni, chiamatoAcDat (Ambiente di Condivisione Dati, UNI 11337) o CDE (Common Data Enviroment).


Nuove competenze
Creare un progetto di livello Collaborativo richiede quindi competenze di alto livello non solo sugli strumenti software, che non possono più essere usati in modo solitario o generico, ma anche sugli standard collaborativi, sulle normative e sulla condivisione in un CDE/AcDat. L’uso isolato non è utile al sistema, e ne mina l’efficienza. Rimane un processo estremamente inadatto e oneroso.
Per questo motivo, chi non è in grado di lavorare a questo livello è automaticamente escluso in partenza dai progetti che lo prevedono. Dal collaboratore dello studio di progettazione fino al fornitore dei prodotti, in un progetto BIM di questo tipo tutti devono saper lavorare in modo collaborativo, pena l’inefficienza virale in tutta la filiera.
Migliori opportunità professionali
Partecipare a un progetto Collaborativo ISO e UNI compliance significa quindi sapersi rapportare con tutti gli standard e le procedure che ne definiscono l’esecuzione: BEP o Capitolati Informativi/Manuali di gestione informativa, processi collaborativi, standardizzazione e regole di sviluppo, efficientamento dei file, CDE o ACDat.
Il progetto e i componenti BIM vanno sviluppato secondo tali specifiche, basandoli sugli Usi del modello, che possono essere anche profondamente diversi da progetto a progetto. L’uso di librerie già pronte non semplifica il processo ma, anzi, richiede un adattamento spesso più oneroso dello sviluppo ex-novo.
Per la progettazione BIM collaborativa non è più sufficiente saper creare “progetti e componenti 3D con informazioni”.
Con l’avvento di questi processi nei grandi progetti italiani ed esteri è finita l’era dei software utilizzati per la progettazione solitaria. Niente, dalla personalizzazione dei componenti fino ai workflow disciplinari, può essere affrontato senza basarsi innanzitutto sul processo collaborativo, sugli standard e sugli Usi del modello che di volta in volta richiede.
Saperlo fare significa ricavarsi un nuovo livello di opportunità professionale.
Il nuovo livello della formazione sul BIM. Il più importante.
Le proposte AM4 sono sempre perfettamente allineate con le reali esigenze del mercato. Lo è il MasterKeen, il nostro corso più importante, e lo sono i workshop Route 4.
Il mercato della progettazione BIM richiede l’uso degli strumenti in regimi collaborativi.
Insegnare i soli software non basta più. Per questo Route 4 è già al livello successivo.

Route 4 è uno spin-off AM4
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